Come le Emozioni Ci Controllano

Sì, hai letto bene: ognuno di noi è dipendente da un cocktail chimico prodotto dal nostro stesso corpo. Le nostre emozioni lo creano, e noi ne diventiamo assuefatti, proprio come accade con una droga. Di fatto SIAMO LE NOSTRE EMOZIONI!

Fermati un attimo. Osserva le persone che ti circondano: amici, colleghi, familiari… e, già che ci sei, osserva anche te stesso.
Se ci fai caso, ognuno ha uno “stato emotivo di base”, una tonalità emotiva che ritorna sempre: ansia, serenità, entusiasmo, preoccupazione, tristezza… E non è forse vero che queste persone vivono quasi sempre dentro quello stesso stato d’animo?

Alcuni esempi:

  • La nonna sempre insoddisfatta: trova sempre qualcosa che non va — nel condominio, nella parrocchia, nei giovani, negli immigrati… insomma, nulla le va mai bene.
    La nonna è insoddisfatta.

  • L’amico spensierato: sorride di fronte a tutto, anche ai problemi più seri. Se gli parli di politica o guerre, annuisce distratto e poi torna ai suoi discorsi felici.
    L’amico è spensierato.

  • Il cugino catastrofista: informato su ogni fatto di cronaca nera, pronto a raccontarti omicidi, epidemie, disastri. Vive nel terrore del mondo, ignorando il bello che lo circonda.
    Il cugino è terrorizzato.

Gli esempi sono infiniti. La verità è che trasciniamo con noi le nostre emozioni fino a confonderci con esse.
Se, come dicono, siamo ciò che pensiamo e i pensieri generano emozioni, allora siamo anche le nostre emozioni.

Come nasce un’emozione

Osservazione → Filtro → Pensiero → Emozione

Le esperienze che viviamo e il modo in cui le affrontiamo creano i “filtri” attraverso cui interpretiamo la realtà.
Esempio: se un meccanico ci ha truffato, potremmo sviluppare la convinzione che “i meccanici non sono affidabili”. Questo filtro condizionerà anche le esperienze future, rendendoci diffidenti persino di fronte a un meccanico onesto.
Ma se, invece, pensassimo: “Non tutti i meccanici sono uguali”, quel filtro non si formerebbe e la nostra visione resterebbe aperta.

L’EMOZIONE È UNA DROGA

Perché è così difficile cambiare filtro?
Quando proviamo un’emozione, il liquido che circonda il nostro cervello cambia composizione chimica. Il cervello, inoltre, forma nuove connessioni neuronali per far passare quell’esperienza. Se riviviamo la stessa emozione più volte, rafforziamo queste connessioni: ecco che nasce un’abitudine emotiva.

Ogni emozione stimola la produzione di particolari sostanze chimiche, chiamate peptidi: ci sono peptidi della felicità, dell’ansia, della rabbia… Se viviamo sempre nello stesso stato emotivo, le cellule del nostro corpo si abitueranno ad assorbirne un certo tipo fino a diventarne dipendenti. E come ogni dipendenza, il corpo tenderà a ricreare quella condizione per ottenere la sua “dose”.

In sintesi: l’abitudine a un’emozione crea dipendenza, proprio come una droga.

Come liberarsene

L’unica via è intervenire a monte, sul pensiero. Cambiando il pensiero, cambiamo il filtro, e di conseguenza l’emozione.
Se non lo facciamo, la mente troverà il modo di manipolare la realtà pur di generare le sostanze chimiche a cui il corpo è assuefatto.

Ricorda: la realtà non ha un senso di per sé. Il significato lo dai tu.
Se credi che tutti i meccanici siano onesti, persino davanti a una truffa farai fatica ad ammetterlo.

“L’aspetto delle cose varia secondo le emozioni; e così noi vediamo magia e bellezza in loro, ma in realtà, magia e bellezza sono in noi.”
— Kahlil Gibran

sei chi creiLa chiave è diventare consapevoli

Decidi quali pensieri coltivare e quali emozioni vivere. Scoprirai che puoi scegliere chi essere, attraverso l’immaginazione e il controllo della mente.
Ogni riferimento a nonne o meccanici… è puramente casuale.

Buona vita   
cristiano mocciola blog

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