Un Maestro è colui che ci insegna a vivere, sei d’accordo? Un Maestro non cerca di indottrinarti, di infilarti dentro delle nozioni, piuttosto ti aiuta a scavare dentro per mostrarti chi sei, per risvegliare il tuo Sé. Un Maestro dovrebbe educare (dal latino educere, tirar fuori), dovrebbe liberare e non incatenare, dovrebbe togliersi di mezzo dopo aver svolto il proprio compito…
Nel titolo ho scritto Buddha, ma avrei anche potuto citare Gesù, Gandhi, Madre Teresa, Franco, Giuseppina, Vito o qualsiasi altro Maestro si affacci nella nostra vita. Si. Ogni Maestro deve essere ucciso (in senso metaforico si intende; non abbiamo bisogno di criminali, abbiamo bisogno di illuminarci).
Potrebbe sembrare dissacrante tutto questo ma voglio riflettere insieme te e dimostrarti che non sono impazzito.
UN INSEGNANTE TI PRENDE PER MANO, TI TOCCA LA MENTE,
TI APRE IL CUORE… E SE NE VA
Se incontri il Buddha sul tuo cammino uccidilo. Queste parole non sono mie. È un’affermazione Zen. E chiunque pronunci queste parole e ne comprende il vero significato continuerà ad adorare il Buddha per il resto della propria vita (o parlato di Buddha ma, come detto prima, lo stesso discorso vale per ogni Maestro che incontreremo nella vita).
Cosa c’è dietro questa frase? Perché chi uccide il proprio Maestro è colui che lo ama di più?
Semplice: chi uccide il proprio Maestro non ha fatto altro che seguire l’insegnamento del proprio Maestro. Confuso? Lascia che mi spieghi meglio…
Il Maestro vuole essere ucciso dal proprio allievo perché comprende che la propria presenza non è altro che un ostacolo per la realizzazione finale del suo discepolo. Il Maestro non vuole che il discepolo si attacchi a lui, vuole la sua libertà. Il Maestro è il tramite ma non la meta. La meta siamo noi e il Maestro ci aiuta a raggiungerCI.
E la vuoi sapere una cosa? Alla fine il Maestro ti indicherà il tuo vero Maestro: te stesso!
Un Maestro che ti incatena a lui, ai suoi dogmi, alla sua dottrina, non è un maestro, è un impostore…
Non ho mai insegnato ai miei allievi; ho solo cercato di fornire loro le condizioni in cui possono imparare (Albert Einstein)
Il Maestro deve essere ucciso! Questo è il sacrificio che si deve compiere affinché il Maestro porti a termine il suo compito, affinché il discepolo attraversi la porta che conduce alla propria realizzazione. E quando il discepolo avrà compreso il valore di questo sacrificio, non potrà far altro che adorare il proprio Maestro.
LO ZEN DI GESÙ…
Gesù sapeva bene che Giuda l’avrebbe tradito. Il tradimento di Giuda permette il sacrificio del Maestro. Questa volta ucciso realmente. Ma come qualsiasi cattolico sa, o dovrebbe sapere, il sacrificio di Gesù era necessario per portare a termine il suo compito, ossia liberare le persone, non incatenarle… ma questo è tutt’altro discorso che qualsiasi teologo saprebbe spiegarti meglio di me.
E ora non datemi dell’eretico (tanto i roghi sono stati vietati diversi mesi fa), ma Gesù si è sacrificato per permetterci di vedere oltre, per permetterci di arrivare alla fonte, non per farci fermare a lui o alla croce.
Il Maestro vuole essere lasciato andare dopo aver indicato la via, non vuole essere una barriera. La gratitudine nei suoi riguardi sarà allora immensa. E come già sai, la gratitudine è il modo migliore per vivere nel costante flusso di Ben-Essere.
Gesù disse: Io sono la porta. Se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo…. io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.
E disse anche «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me»
Il Padre di cui parla Gesù vive in noi. Non siamo fatti mica a sua immagine e somiglianza? Siamo tutti gocce dello stesso oceano. L’oceano è la fonte, noi siamo una sua estensione.
Può raccogliere l’acqua dell’oceano in un bicchiere e cosa avrai? Una porzione di oceano dentro un bicchiere… ma pur sempre oceano. E come già detto tra le pagine del blog: l’oceano conosce la propria forza, che è la somma della forza di ogni singola goccia… ma capita che non tutte le gocce riconoscano la propria natura, dimenticando così di avere a disposizione la forza dell’intero oceano! Tutto è uno.
…E IL GRANDE INGANNO
Premetto che ho una stima profonda verso alcuni sacerdoti. Molti di loro mi hanno aiutato a farmi le domande giuste lungo il cammino della crescita spirituale e lungi da me il fare di tutte le erbe un fascio… ma voglio raccontarti questa breve storia:
– Breve storia di un Cristiano che praticava poco –
C’era un tempo in cui assistevo regolarmente alle funzioni domenicali della mia parrocchia. Dopo anni trascorsi lontano dalla Chiesa, era giunto il momento di tornare nel recinto.
Ascoltavo con interesse l’omelia, traevo sempre qualche spunto utile. Cominciai a intravedere una luce e credetti di essermi imbattuto nell’unica via adatta a me…
Ma un dì, ahimè, mi ritrovai catapultato in pieno medioevo, infilato nel peggiore dei gironi danteschi.” Inferno e paradiso…” esortava il sacerdote. Iniziò a sentenziare su cosa fosse giusto e sbagliato, su come bisognava vivere per non finire tra le fiamme dell’inferno… rimasi basito.
Il Dio in cui credevo non era puro amore, non era l’energia universale che si eternava attraverso le sue creature. No. In realtà era un giudice severo. Gesù, il suo unico figlio, era dotato di poteri sovra umani che noi comuni mortali ci saremmo potuti scordare… Quel giorno capì che dovevo iniziare a guardare altrove.
Quel giorno iniziai il Cammino che tutt’ora continua tra le pagine di questo blog… il cammino verso me stesso!
Ringrazio ancora l’inquisitore che quel giorno tenne messa 🙂
Dov’è l’inganno? Prima di tutto: i comuni mortali non esistono!
Ti riporto le parole che Gesù stesso disse: chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre…
E ancora: lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce, voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi.
Ricapitolando: Tutto è uno!
Gesù è Dio che si è fatto uomo secondo la cultura cattolica. Si è fatto uomo per essere uguale agli uomini, non per essere un super eroe. Questo era il suo messaggio. Siamo tutti uguali e tutti possiamo attingere alla fonte, allinearci ad essa, proprio come ci riusciva lui. L’insegnamento di Gesù è semplice e non credere a chi lo complica: Dio è amore, Dio vive in te, Tu sei amore. Se accetti questo e ne fai il tuo credo la tua vita non potrà far altro che migliorare.
E lo stesso messaggio lo ritrovi in tutte le altre culture. Come vedi, molte religioni, un unico messaggio!
TU SEI IL TUO MAESTRO
Più studi, più ti allontani dal tuo obiettivo. Più ti indottrini, più ti allontani dalla verità. Più segui il Maestro e meno conoscerai te stesso. Lo scopo di questo viaggio chiamato vita sei tu ed è impensabile (se non sciocco) affidarsi all’esterno per scoprire chi siamo. Come può un libro scritto secoli fa parlarti di te? Tu sei vita che fluisce, sei il cambiamento, sei l’evoluzione… un libro è statico, è morto.
E come disse Socrate: Il segreto del cambiamento è nel focalizzare tutta la tua energia, non nel combattere il vecchio, ma nel costruire il nuovo. Il che vuol dire che finché ti concentri su ciò che è stato, su ciò che ti è stato insegnato, non permetti il tuo cambiamento. Concentrati su chi vuoi essere domani.
La dottrina è come una zattera che vi serve ad attraversare un fiume. Quando siete giunti sulla sponda opposta, lasciatela andare – Buddha
La fonte, Dio, il Padre, il Tao, Krhisna, il Buddha…. chiamalo come ti pare, è dentro te, cresce con te, non è fuori. La tua coscienza, la tua anima, il tuo spirito, la parte di te che sfrutta mente e corpo per interagire con il mondo, è dentro te, non fuori. Chi può comprenderla se non te?
Come faccio io a sapere meglio di te chi sei tu? Posso invitarti ad ascoltarti, posso suggerirti di seguire il tuo intuito, posso dimostrarti che quello che fanno tutti non è necessariamente la cosa giusta, ma non posso suggerirti la verità anche perché non conosco la tua verità. Quella la conosci solo tu, interrogando te stesso, ponendo la tua attenzione all’interno, non all’esterno.
Non si può conoscere Dio attraverso i libri o le parole altrui. Ogni volta che cerchi di comprenderlo, di raggiungerlo, partendo dall’esterno, lo manchi. Dio non è fuori, è dentro.
Se vuoi conoscere il tuo centro devi diventare il tuo centro. E per conoscere il tuo centro devi semplicemente Essere. Nell’Essere c’è la conoscenza, c’è l’esperienza. Se vuoi diventare (ritornare) Uno (con Dio) devi rientrare in te, non uscire.
Quando studi, quando assorbi informazioni dall’esterno, ti muovi in circolo, intorno al tuo centro. E quando ti muovi in cerchio si crea una grande illusione: si ha la sensazione di procedere in avanti, di progredire… e invece non si sta andando da nessuna parte. Gli induisti a tal proposito hanno chiamato questo mondo sangsar, la ruota, il grande cerchio. Ti muovi e ti continui a muovere e non arrivi da nessuna parte pur avendo sempre la sensazione di star raggiungendo qualcosa. Ma in realtà quel qualcosa da raggiungere è in te, sei Te.
Gesù disse: Dio è amore, ma come fai a conoscere qualcosa riguardo l’amore? Non lo puoi studiare, puoi solamente sperimentarlo. Quando diventi amore avrai scoperto l’amore.
E l’amore esiste quando crei vuoto dentro te. Quando sei pieno esiste la conoscenza. Vuoi sperimentare Dio? Sii meditazione. Vuoi entrare nell’infinito? Sii preghiera. La mente inconscia guida la tua vita e grazie alla preghiera puoi dialogare con lei riprogrammandola.
Un pittore che studia l’arte del dipingere, che conosce ogni tipo di pennello, tintura o tela, non sarà mai un pittore se non agisce. Un pittore è colui che dipinge quadri. Un contadino è colui che lavora la terra, non colui che studia economia agraria per dieci anni e conosce il tempo migliore per piantare patate. Vuoi essere uno scrittore? Scrivi. Vuoi essere un musicista? Suona.
Nessun Maestro potrà esserti d’aiuto finché non sarai tu a diventare il tuo Maestro.
Il Maestro sarà colui che ti introdurrà a chi vuoi essere. Ma il compito di essere, di agire, spetta solo a te, non a lui. Lui dovrà farsi da parte per permetterti di esprimerti. Nessun Maestro può darti le risposte che cerchi. Il Maestro ti può solo aiutare a guardarti dentro. Lì troverai la porta a cui bussare…
A CHI BUSSA SARÀ APERTO
Bussate e vi sarà aperto… ma assicurati di star bussando sulla porta giusta, ma sopratutto, assicurati di non star bussando sul muro! Cercare fuori risposte è bussare sul muro. Puoi capire molte cose, puoi ampliare la tua conoscenza all’inverosimile, puoi diventare super-dotto in qualsiasi argomento. Ma tutto questo sapere appesantisce e la risposta ultima, la verità che stavi cercando, ti rimarrà sconosciuta.
Questo è ciò che accade a un individuo che studia, che pensa, a un filosofo. Continua ad appesantirsi con i suoi stessi sforzi, parole, nozioni, leggi. Alla fine si perde in un caos di informazioni quando la risposta era sempre stata lì a portata di mano. Bastava guardare dentro. Ma forse per ritrovarsi c’è bisogno prima di perdersi, così come per guarire c’è bisogno prima di ammalarsi, o per risvegliarsi c’è bisogno prima di addormentarsi…
La conoscenza non è sufficiente. Dobbiamo applicarla – Bruce Lee
Quando farai inversione, quando volgerai lo sguardo dentro e non fuori, solo allora ti troverai di fronte alla porta giusta su cui bussare… e quando busserai scoprirai che era sempre stata aperta. Era lì ad aspettarti.
La porta è l’accoglienza, è il benvenuto, è il principio del tuo riscoprirTI. Quando diventi, quando sei, allora hai raggiunto la tua meta. Come diciamo spesso qui sul blog: non attrai ciò che vuoi, attrai ciò che sei.
E perdona il giro di parole, ma la meta non è un punto di arrivo, è l’inizio del viaggio. Il viaggio è la nostra meta e finché non avremo aperto la porta giusta, il viaggio non potrà cominciare.
COME RITROVARE LA PORTA…
Semplice. Smetti di raccogliere informazioni. Facile a dirsi, difficile a farsi, dato che siamo nell’era dell’informazione, vero? Difficile ma non impossibile.
Voglio condividere con te la strategia che uso ancora oggi per assicurarmi di essere sempre al di qua della porta. Ecco 4 semplici regole da seguire:
Quando ti alzi il tuo primo pensiero devi essere TE, non il lavoro, non la casa da pulire, non la guerra d’oltreoceano. Quindi, alzati e occupati di te. Che sia prepararsi una buona colazione, uscire a fare una passeggiata. Insomma, le tue prime azioni devono essere fatte per portare onore alla persona che sei, al tuo immenso valore. Celebra la tua vita! Sei il tuo dono più grande, sei la tua occasione.
Durante la giornata evita di criticare, giudicare, di vedere le cose che non vanno negli altri. È un lavoro inutile e deleterio. Ognuno ha la sua storia, la vita fa da scuola e non possiamo intrometterci o capire le vite altrui. È già complicato capire la nostra. Quindi osserva, interagisci con il mondo, ma evita la critica. E non criticare neanche te stesso con noiose lamentele…
Allontanati più che puoi dai mezzi di informazione negativa. Hai bisogno di notizie positive, non inutili. La tua vita procede in direzione delle immagini che crei nella tua testa, quindi delle emozioni che ti fai scorrere addosso. Ogni minuto al mondo muoiono 11 bambini… ma ne nascono 141, circa duecentomila nuove anime al giorno! Concentrati sulla foresta che cresce, non sull’albero che cade. La vita fa un giro e si rigenera (cit. Dolcenera).
Stabilisci dei periodi in cui smettere di leggere, di assorbire informazioni di qualsiasi genere dall’esterno. Personalmente mi dedico a questa in-attività per tre volte all’anno: ferie estive, pasquali e natalizie. Indipendentemente dalla durata delle vacanze, decido consapevolmente di smettere qualsiasi attività d’istruzione. Mi limito a vivere e a riscoprirmi. Chi sono diventato? Dove sto andando? Cosa sto scegliendo per domani? Le mie azioni dove mi stanno conducendo? Nelle relazioni con gli altri scopriamo chi siamo veramente, bada ad esse. Ti diranno molto più loro su di te che qualsiasi altro libro o Maestro. Puoi approfittare di questi periodi soprattutto per stabilire dei nuovi piani d’azione per il momento in cui le tue attività torneranno alla normalità.
Si può portare il bue assetato al fiume ma se non è lui a decidere di bere morirà di sete…e allora, cosa stai aspettando? Uccidi il Maestro! Agisci.
Buddha non era un buddista, Gesù non era un Cristiano, Maometto non era un musulmano. Questi Maestri erano insegnanti d’amore, aiutavano le persone a riscoprire la propria natura. L’amore era la loro religione.
Non essere il prodotto di nessuno. Crea i tuo valori e diventa i tuoi valori, crea i tuoi dogmi e diventa i tuoi dogmi, crea te stesso e diventa te stesso… illuminati! Per realizzarti devi essere, non sapere. Torna al centro!
Lettura consigliata:
Nessun fiocco di neve cade nel posto sbagliato
Stupendo post…Tu sei lo scopo,Tu sei amore…,verissimo!Le voci,le informazioni,le regole con cui il mondo ci bombarda ogni attimo…ci fanno dimenticare…il centro,ci fan perder la connessione con la fonte,con la nostra parte più vera.Grazie Cri,quando ti leggo mi fermo,sorrido e mi risintonizzo sulla giusta frequenza…,la mia.:-)
Un abbraccio
Buona giornata Heka 🙂 grazie
Abbracci di Luce a te Cristiano e grazie
Grazie a te Ileana ☺ciao👋
Ancora una volta mi ritrovo a dirti grazie Cri! Hai saputo mettere in questo scritto tutte le cose in cui credo ora. Negli ultimi due anni della mia vita mi sono trovata a stravolgere la mia esistenza, ho cambiato tante cose, mi sono separata, ho cambiato casa e sopratutto ho cambiato testa! Sono diventata atea, cavolo l’ho scritto! Sono Atea! Ma lo sono non nel senso brutto, freddo, distaccato che spesso la gente credente percepisce degli atei! Sono atea piena d’amore! Mi sono perdonata tante cose e ho perdonato tante persone, non tutte, ma ci sto lavorando! Io credevo fortemente in Dio, in Gesù, ho passato gli anni più belli della mia vita chiedendomi quale fosse il senso della vita, perché accadono cose brutte, e in tutto ciò Dio dov’e? Ho sprecato questi anni perché cercavo una risposta che non ho mai trovato.. E in questa continua preghiera stavo male.. Adesso che ho detto a mia madre che non credo più, lei è come se se la fosse presa, come se l’avessi delusa paradossalmente per lei forse era meglio avere una figlia sofferente ma credente, piuttosto che felice.. Vorrei far leggere a mia madre le cose belle, chiare e semplici che hai scritto, sarebbe bello che lei capisse.. Grazie ancora
Anastasia grazie per il tuo commento. Immagino tu lo sappia: non importa tanto quello in cui crediamo finché a muoverci e a sostenerci è appunto l’amore. Si, possiamo dire che l’amore è l’unico Dio 👍