Quando mente e cuore dicono la stessa cosa sei in equilibrio. Quando è presente in te questa coerenza sai cosa accade? Accade che sei felice, e sai perché? Perché stai usando appieno la tua intelligenza emotiva. Mente e cuore sono d’accordo. Ciò che senti, ciò che pensi e ciò che fai sono in sintonia. Stai promuovendo il tuo benessere.
Ti è mai capitato di sentire la necessità di fare qualcosa, di sapere che era giusto in quel momento compiere quella determinata azione, ma alla fine non hai fatto niente di quello che sentivi giusto? Ecco, in questo caso la tua intelligenza emotiva era pari a zero.
O ancora, sapevi bene che qualcosa non doveva essere fatta, ma tu, testardo, l’hai fatta lo stesso… idem come sopra: intelligenza emotiva pari a zero.
Ma sicuramente ti è capitato anche una terza situazione, quella nella quale sentivi che era giusto fare una cosa e l’hai fatta. Qui eri completamente d’accordo con te stesso e il tuo QE (quoziente emozionale) ha registrato valori superiori alle situazione precedenti.
COS’È L’INTELLIGENZA EMOTIVA?
Osserva la tua vita. Ci sono dei momenti in cui sei completamente d’accordo con te stesso, altre in cui la tua ragione ti invita a comportarti in un modo ma tu fai il contrario, e altre ancora in cui senti che comportarsi in un determinato modo è sbagliato ma poi ti ci comporti lo stesso. In ognuno di questi casi possiamo comprendere a che livello si trovava la nostra intelligenza emotiva.
L’esempio più banale che mi viene in mente è quello del fumatore. Qualsiasi fumatore conosce i rischi che corre e comprende il fatto che fumare fa male, ma continua a farlo! Lo so bene perché sono stato fumatore anche io. Non è che chi fuma è stupido, sia chiaro, piuttosto direi che non è in equilibrio. Secondo te, da un minimo di 1 a un massimo di 10, quanto misura il QE di un fumatore pienamente consapevole di quello che sta facendo? Se hai risposto 10 ricomincia a leggere dall’inizio, se hai risposto 1, scopri qui chi controlla i tuoi pensieri. (aspetta, continua la lettura di questo articolo prima!)
Insomma, non sempre noi facciamo quello che sappiamo che dobbiamo fare o che vorremmo fare… un po’ contorto vero? Riproviamo: non sempre agiamo secondo il nostro più alto sentire, ti piace di più?
Riconoscere questo conflitto (che tutti abbiamo) è il primo passo per riappropriarsi della propria felicità. Risolvere questo dialogo interno è necessario per raggiungere il benessere in ogni ambito della nostra vita. Se ti accorgi di subire un’ingiustizia e stai zitto, stai creando del malessere, se sai che faresti bene a bere due litri di acqua al giorno ma non lo fai, stai creando del malessere, se sai che dovresti abbracciare di più i tuoi cari per mostrargli meglio il tuo affetto e non lo fai, indovina un po’… stai creando del malessere.
Ognuno di noi conosce bene quello che dovrebbe o non dovrebbe fare per migliorare la propria situazione ma non sempre agiamo di conseguenza. Se la nostra situazione non migliora è solamente perché non abbiamo intrapreso la strada che conduce alla realizzazione delle nostre esigenze più profonde e autentiche. Quando impareremo a dire SI a noi stessi, in tutto, le cose cambieranno. Sai come si dice no? Fa più male un NO detto a se stessi che mille NO detti ad altri!
FACCIAMO QUELLO CHE PIÙ SIAMO ABITUATI A FARE
… o se preferisci: ci piace rimanere nella nostra zona di comfort e rimandare (di solito a mai più) quello che dovremmo fare. Procrastinare diventa un’abitudine e quindi anche la situazione in cui ci troviamo diventa un’abitudine dalla quale ci sembra impossibile uscire (qui trovi una breve guida per smettere di procrastinatore). Eppure basterebbe veramente poco per cambiarla. Come? Iniziando a cambiare quello che stiamo facendo. Iniziando a dire SI a quello che sentiamo giusto e iniziando a dire NO a quello che ci viene più facile ma sappiamo non essere la soluzione idonea al nostro problema.
Ma perché è così difficile attuare il cambiamento? Perché il nostro istinto di sopravvivenza cerca di difenderci facendoci andare verso ciò che è noto, verso la sicurezza. Scelte mai prese conducono a risultati mai ottenuti e quindi andremmo verso l’ignoto ma l’istinto di sopravvivenza funziona, ahimè o per fortuna, diversamente: egli ci spinge sempre verso ciò che è più facile, più comodo. Ci spinge sempre nella direzione dell’immediato benessere senza tener conto che il benessere di cui veramente abbiamo bisogno si trova dietro alle difficoltà che non abbiamo il coraggio di affrontare. Diciamo pure che è poco lungimirante 😉 Piuttosto che invogliarci ad andare in palestra 3 volte a settimana ci farebbe fare un incontro ravvicinato con il divano… ma è tutto un altro discorso se in noi trova una mente allenata!
VOLONTÀ E MENTE SONO UN’UNICA COSA
Ogni cambiamento che dobbiamo affrontare è una sfida ma se ci alleniamo a sfidare noi stessi non sarà più un problema risolvere quegli aspetti della nostra vita che ancora non vanno come devono andare. Il primo passo è sempre il più difficile, perché? Perché dobbiamo andare a rompere un’abitudine che si è consolidata nel tempo. Se per dieci anni ho preferito il divano dopo il lavoro sarà tosta per me sostituire questa scelta con una più impegnativa. Se mi costringessi ad andare in palestra proverei certo fatica, si, ma solo per un limitato numero di volte, dopodiché questa nuova abitudine prenderà il posto della vecchia tanto che mi sembrerebbe assurdo sdraiarmi sul divano invece che correre su un tapis roulant. Quando vinci le tue abitudini, vinci te stesso, quando vinci te stesso, raggiungi l’eccellenza!
TU NON TI CONOSCI
C’è una parte di te che conosci benissimo, e c’è una parte di te che non conosci. Si, hai capito, parliamo di mente conscia e mente inconscia. E cosa abbiamo ripetuto spesso tra queste pagine? La mente inconscia guida la tua vita, giusto!
Per la maggior parte del tempo siamo in ascolto di ciò che accade all’esterno e sordi a quello che accade all’interno di noi. Siamo distratti! Siamo così indaffarati nel gestire la nostra vita (fuori), nel tenere sotto controllo quello che capita intorno a noi, che ci dimentichiamo di ascoltarci. Ci dimentichiamo di sentire cosa stiamo provando, ci dimentichiamo delle nostre priorità e dei valori che ci muovono nelle scelte quotidiane. E non credi sia giusto rallentare, distaccarci dalla frenesia del mondo per rientrare un attimo in noi stessi? Jung affermava che fino a quando non avrai reso conscio l’inconscio, quest’ultimo dirigerà la tua vita e tu lo chiamerai destino. La buona notizia è che iniziando a vigilare su se stessi è possibile attuare questa inversione e tornare al completo controllo della nostra esistenza.
Nostro compito è mettere il più possibile d’accordo il nostro intero essere, mente e cuore, parte logica e parte emotiva, conscio e inconscio, emisfero destro del cervello con quello sinistro. Far lavorare in sinergia le nostre controparti equivale a rimanere in equilibrio sul filo del nostro benessere, equivale a essere perfettamente allineati con la fonte…
ASCOLTATI, ESAUDISCITI:
COSA FUNZIONA E COSA NO
Perché non ci si ascolta? Non si risolvono le proprie necessità facendo finta che non esistano. E non si può comprendere l’inconscio se si è sordi verso se stessi. Se stai subendo un’ingiustizia, te ne accorgi, e ti verrebbe da dire la tua ma stai zitto, ti stai negando la possibilità di esprimerti. Stai letteralmente mettendo a tacere la tua parte emotiva e il tuo QE sarebbe ai minimi storici. La tua parte emozionale avrebbe voluto dire la sua ma la tua parte logica le ha negato di esprimersi. Cosa fare quindi? Negare non vuol dire risolvere. Far finta che vada tutto bene in realtà è una menzogna che diciamo a noi stessi. Al mondo poi poco importa quello che avviene dentro noi. Ma in un momento del genere è chiara solo una cosa: siamo scesi dal filo del nostro benessere e stiamo andando in direzione opposta alla nostra salute, contro la nostra felicità. Le tensioni interne accumulate e le ripercussioni sul nostro fisico potrebbero essere devastanti nel lungo periodo se abbiamo come abitudine un atteggiamento del genere, lo comprendi vero?
La comprensione dell’Anima agisce sul corpo più del medico e di tutte le medicine
(Meister Eckhart)
Cosa fare quindi? Nella maggior parte dei casi questo atteggiamento è dovuto a un’infondata paura di essere incompresi, o alla paura della reazione di chi ci è vicino. Ma se ci pensi è assurdo. Aver paura di quello che potrebbe provare l’altro e non preoccuparsi di quello che proviamo noi? Ahò, ma non ha senso una vita così! Non sottovalutare la comprensione altrui, potresti stupirti.
E se così non fosse, quando dici la tua il problema non appartiene più solo a te stesso ma è stato condiviso per essere risolto insieme. Se l’altro è in grado di comprendere, bene! Hai trovato un alleato che dimostra di tenerci veramente a te e al vostro rapporto, se l’altro si ostina a non voler soddisfare la tua esigenza di fare chiarezza, beh, direi che la relazione non poggia certo su delle buone basi… E non parlo solo delle relazioni di coppia ma anche di rapporti meno impegnativi, come quelli con i colleghi d’ufficio, con gli amici, ecc… Le relazioni devono essere bilanciate, il che vuol dire che l’impegno, l’ascolto e la comprensione che ci si investe devono essere alla pari. Se io do mille in un rapporto ma l’altro da dieci, quanto potrebbe durare? Alla lunga mi stancherei, non trovi?
Si, ma io continuo lo stesso ad aver paura nel dire la mia agli altri, non sono in grado di parlare senza agitarmi, non sono sicuro della reazione degli altri…. Puoi benissimo scrivere una lettera, una mail (un messaggio whatsapp 🙂 ) in modo tale non correrai il rischio di esprimerti con troppo pathos e non verrai frainteso.
È un dovere spiegare le proprie emozioni a chi ci è vicino, come farebbe a comprenderci altrimenti? Le emozioni si comunicano, si comprendono, si gestiscono… e non si reprimono.
Ok, io non ho paura di dire la mia ma mi trovo nella condizione di provare rancore per un evento passato e quando mi si interpella a riguardo faccio finta che vada tutto bene. Idem come sopra. Anche in questo caso stiamo negando la nostra emotività, la parte razionale azzittisce la parte emotiva facendo finta che va tutto bene quando in realtà non è così. Ma finché continuiamo a negare a noi stessi di avere un problema questo problema non si risolve, anzi, si ingigantisce.
Reprimere la nostra emotività non la risolve. Più utile invece è che ci soffermassimo ad osservare cosa sta accadendo dentro noi. Perché provo questo? Quale sentimento provoca in me questa emozione? Riesco a generare un pensiero diverso per migliorarla? Iniziare a osservare la propria emotività piuttosto che far finta che non ci sia è l’inizio di un dialogo interno utile a comprendere se stessi. In questo modo anche le reazioni esterne non saranno più usate come valvole di sfogo (hai presente quando sei in preda a un’emozione forte e la esprimi a parole senza il benché minimo controllo?) ma saranno sapientemente regolate dalla tua intelligenza emotiva. In questo specifico caso il tuo QE ti ha permesso di comprendere quello che avveniva dentro te e ti ha dato modo di esprimerti nella maniera più efficace possibile. Il passato lo si risolve comprendendolo, non rivivendolo. Da qualsiasi evento è possibile trarne un’utile lezione, anzi, peggiore è l’evento, migliore sarà la lezione che porta.
Ma esistono anche casi in cui non neghiamo la nostra emotività… la evitiamo proprio! Sappiamo benissimo che dovremmo dire a Tizio e a Caio quello che proviamo, quello che ci ha dato fastidio l’altra volta… ma sorvoliamo e andiamo avanti. Facendo così creiamo una totale incomprensione tra conscio e inconscio. Il conscio si convince che va tutto bene ma nell’inconscio le nostre emozioni continuano a lavorare col rischio poi di sfociare all’esterno quando meno ce lo aspettiamo in maniera incontrollata. Il dialogo tra parte emotiva e parte razionale in questo caso è nullo. Cosa fare quindi? Iniziamo con l’osservarci onestamente per comprendere quello che ci ha ferito e perché, troviamo poi il modo migliore per comunicarlo. In questa maniera sciogliamo i nostri nodi emotivi, perché la cosa più importante in questa vita non è comprendere gli altri, ma comprendere se stessi.
Il coraggio di conoscere se stessi è un coraggio raro; e sono molti quelli che che preferiscono incontrare il loro acerrimo nemico in campo aperto, piuttosto che il proprio cuore nell’armadio (Anonimo)
La stessa cosa avviene quando ci portiamo dietro dei dolori, dei traumi dal passato. Ci convinciamo di averli risolti a livello razionale ma sentiamo benissimo che a livello emotivo stanno ancora lavorando. Cosa fare? Impara a conoscerti perché può darsi che tu ancora non lo abbia fatto. Se prima ti ho suggerito di scrivere una lettera al tuo interlocutore per farti capire meglio, ora la lettera scrivila a te stesso. Avere un diario personale ti permette di mettere nero su bianco la tua emotività incompresa, quindi ti permette un graduale distacco da essa. E come sai, le cose viste da lontano si osservano meglio 😉
Oltre a questo è utile iniziare a occuparsi di attività che promuovono l’auto ascolto, come per esempio l’attività fisica, la pittura, la musica, l’arte in genere, la meditazione… Se inizi a dedicarti a te stesso seriamente, automaticamente la tua parte razionale e la tua parte emotiva inizieranno a dialogare a un livello migliore. Mente e corpo sono in stretta connessione tra loro. Quando ci distacchiamo dai nostri pensieri per promuovere le attività del corpo, avviene una cosa fantastica: mente conscia e mente inconscia si prendono a braccetto e si fanno una bella passeggiata per fare pace 🙂
E se è vero che non attrai ciò che vuoi ma ciò che sei, ti conviene mettere subito d’accordo la tua parte emozionale con quella razionale. Il benessere (in ogni ambito della vita) lo si raggiunge quando si è completamente d’accordo con se stessi. Ciò che è simile si attrae!
Lettura consigliata:
INCONSCIO & SPIRITO – La via d’uscita è dentro
Ti auguro un buon dialogo con te stesso
Grazie Cristiano!
Un articolo molto, molto interessante!
Oggi mi serviva…..
Inizierò a scrivere a me stessa, in questo periodo ne ho bisogno per evitare di fare scelte sbagliate anche se una buona parte di risposte le ho avuto leggendo l’ articolo.
Buona giornata
Un abbraccio Mary
Grazie a te Mary ☺ buona giornata 👍
buon anno Cri!!!
ci volevo proprio questa sferzata di energia per iniziar bene quest’anno! Hai ragione, mente e anima…devon andar a braccetto,sempre.
Buon anno a te Heka 🎉 ciao
Grazie Cristiano …mi sono permesso di copiare alcuni versi e incollarli su FB..continua così …ti seguo già da un po e tutte le volte che leggo le tue citazioni imparo…è difficile mettere in pratica dal oggi a domani…. pero mi sto sforzando per riuscire a farlo…Un abbraccio forte e buon anno…Maurizio
Grazie Maurizio:) siamo tutti sulla stessa barca, ovvero, siamo tutti in continuo apprendimento👍 e allenamento💪 me compreso! Buon anno anche a te 🎉
Ciao Cristiano, Buon Anno. È verissimo quello che scrivi. Esco da una brutta situazione e mentre il cuore mi dice di fare una cosa, la mente me ne dice un’altra. Devo lavorarci tanto, ma voglio riuscirci. GRAZIE 🤗👍
👌 se ci credi andrà tutto bene:) buon anno anche a te 🎉 e grazie
È davvero un piacere per me leggerti. Le parole sono incantesimi e tu, secondo me, possiedi l’arte magica di trasformare le lettere dando loro un potere risanante, liberante, curativo. I tuoi articoli sono strumenti “allargatori”… Leggendoti la visuale si amplia, il respiro diventa profondo, la ricchezza del panorama interiore si svela. Ci sono vette, ci sono abissi, laghi di luce e valli oscure ma tutto assume un senso profondo se si ha il coraggio di varcare la soglia… Ecco: tu accompagni coloro che hanno detto sì a quell’antico richiamo.
Buon anno.
Grazie Paola per le tue parole 🙂 auguro anche a te buon anno 👌
Grazie, articolo molto interessante! Negare non vuol dire che non esista, ma anche focalizzare e remuginare troppo non è sano…
Vero Ciro, grazie a te 🙂
Un articolo interessante, stimolante e illuminante!
Son felice ti sia piaciuto Simonetta, ciao 🙏