manipolazione emotiva

MANIPOLAZIONE EMOTIVA: come riconoscerla e interromperla

Ti ricordi la cara Wanna Marchi?!? Ecco, lei e il suo clan sono stati un chiaro esempio di manipolatori emotivi. Grazie alle sue doti comunicative e persuasive spennava i malcapitati che non erano in grado di riconoscere e ammettere la frode in atto. Wanna Marchi spillava denaro a persone incapaci di intendere e di volere, o meglio, le illudeva, prometteva loro una sorta di liberazione dai mali che le affliggevano, e in cambio chiedeva loro di poter alleggerirgli il conto in banca €€€… pura manipolazione emotiva!

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È ovvio che Wanna Marchi è un caso estremo. La manipolazione emotiva da lei effettuata era atta esclusivamente a estorcere denaro e arricchirsi. Il suo scopo non era aiutare qualcuno ma sottometterlo al suo volere. Ma esistono varie forme di manipolatori emotivi.

Molte volte noi stessi ci trasformiamo in manipolatori emotivi. Ogni volta che agiamo/parliamo in maniera premeditata pensando che chi ci è vicino capisca da sé di cosa abbiamo bisogno per esempio.

Nessuno è nella tua testa e se hai bisogno di qualcosa ti conviene chiederla piuttosto che gettare frecciatine e sperare che la preda abbocchi alla tua esca, vero? Così facendo stai cercando letteralmente di manipolare la volontà altrui, stai cercando di instillare una sorta di senso di colpa che in teoria dovrebbe essere in grado di far agire l’interlocutore secondo i tuoi piani. Ma non funziona così. O perlomeno, non funziona se stai cercando di instaurare relazioni sane, genuine e proficue per entrambe le parti.

Ma in questo articolo non parleremo solo della semplice manipolazione emotiva che può avvenire dietro le mura domestiche, sul posto di lavoro o tra conoscenti. Oggi parliamo anche della manipolazione emotiva da palcoscenico, quella alla Wanna Marchi, la manipolazione di chi intende venderti qualcosa per risolvere un tuo apparente problema. Parleremo di tutti quelli che guadagnano fior di quattrini speculando sull’ingenuità e la sofferenza delle persone. Questa manipolazione non è molto differente dalla prima. In entrambe i casi una delle parti pretende il controllo. Quando comprendi come funziona una, comprendi anche l’altra.

IL LUPO 🐺 TRAVESTITO DA PECORA 🐑

lupo travestito pecoraLa prima cosa che un manipolatore emotivo ti invita a fare è di scavare nel tuo passato per tirare fuori l’irrisolto della tua vita. Perché per lui è ovvio, tu hai un problema ed è certo che qualcosa di irrisolto ce l’hai. Sempre! Questa è la prima mossa che il guru, o meglio, il paraguru in questione è chiamato a fare. E di una cosa ha ragione il paraguru: ognuno di noi, se scava nel passato, è capace di trovare qualche macchia da pulire. Ma la domanda è: siamo sicuri di voler affidare a lui questo compito? E se incaricassimo noi stessi a farlo?

Il cammino si fa da soli: in due è una scampagnata – Fabio Volo

Sostanzialmente: fai attenzione a mostrare le tue ferite perché il sangue attira gli squali. Non dico di non aprirti con gli altri, questo no. Ma non farlo con chiunque. Sei in grado di riconoscere chi vuole sfruttare il tuo dolore per il suo tornaconto da chi invece sente la sincera necessità di esserti vicino?!?

Se per la tua redenzione ti affidi all’esterno stai creando dipendenza. Uno psicologo, un coach, un formatore serio insomma, ti farebbe affrontare il problema in maniera opposta. Ti farebbe incamminare verso te stesso per cercare e trovare le risorse.

manipolatore emotivoIl mondo è pieno di chi vuole aiutarti in cambio di denaro, non è vero? Ma un conto è far spurgare il lavandino all’idraulico, un conto è affidare lo spurgo della nostra anima a chi poi vuole controllarcela.

Se incontri il Buddha per strada uccidilo! In questa frase è racchiusa la verità che stiamo cercando. Tu non hai meno risorse di altri, tu non hai problemi diversi da quelli che hanno altri. Tu sei un essere umano, speciale in quanto tale, e se cedi il controllo della tua purificazione all’esterno, alla religione, ai paraguru o a chicchessia, ti stai infilando da solo in una cella senza uscita.

Buddha è la parola sanscrita che sta per ciò che tu chiami consapevole, miracolosamente consapevole. Rispondere, percepire, inarcare le sopracciglia, battere gli occhi, muovere mani e piedi, tutto ciò è la tua natura miracolosamente consapevole. E questa natura è la mente. E la mente è il Buddha.
E il Buddha è la Via. E la Via è lo Zen

(Gli insegnamenti di Bodhidharma)

… e aggiungerei anche: quando ti aggrappi all’esterno sei inconsapevole, incapace di controllare la tua emotività e disposto a tutto per seguire colui o colei che hai ridefinito come Messia Temporaneo. Sostanzialmente: un invasato che si è dimenticato che non è tutto oro ciò che luccica e che il vero oro lo porti già in te e non hai bisogno di nessuno che te lo venda!

Dalle parti di mia mamma si dice aiutati che Dio ti aiuta. Nessuno verrà a salvarti se non ti salvi da solo… ma molti verranno a chiederti denaro in cambio di prestazioni purificatrici.

Ma come Cristiano? Sbaglio o anche in questo blog ci sono in vendita programmi di crescita personale e spirituale?!? Si, forse ti sembrerà che mi stia tirando la zappa sui piedi da solo. Ma non ho nessuna pretesa di insegnare niente a nessuno, non sono un guru, paraguru o coach. Sai bene chi sono e cosa faccio. Sono in cammino, proprio come te. Questo blog è il mio diario personale e se è vero che c’è del materiale in vendita (pochissimo rispetto al materiale gratuito) è perché anche io aggià campà ed è giusto che il blog si alimenti da sé... e non minaccerò mai il tuo ben-Essere o la tua anima se non intendi acquistare 😉

Non sto dicendo che è un male seguire corsi orientati alla nostra crescita personale e spirituale. Sto dicendo solamente che un Maestro, colui che insegna col cuore in mano, non crea dipendenza tra te e lui. Non esiste nessuna gerarchia. Il vero Maestro non si mette dietro la cattedra. Alla cattedra le dà direttamente fuoco!

Un Maestro non crea adepti, seguaci, invasati. Crea altri Maestri. Insegnare vuol dire ricordare agli altri qualcosa che sanno bene quanto te. Siamo tutti allievi, praticanti e Maestri. Di conseguenza, imparare significa solamente scoprire ciò che già sai.

Nessuno è indispensabile a parte te – Nesli

E questa è la strategia più usata per far cadere nella trappola emotiva deboli menti: ciò che l’occhio vede e l’orecchio sente, la mente crede. È un gioco da illusionisti. Un paraguru non ha bisogno di dirti niente perché sa bene che non avrebbe effetto su di te. Piuttosto ti mostrerà dei dettagli in maniera apparentemente casuale ma che di casuale non hanno niente. La mente inconscia è sempre vigile e il paraguru lo sa bene.

Per esempio: la manipolazione emotiva sfruttando immagini sacre è molto diffusa e sono sicuro di non dirti niente di nuovo riguardo a questo. Sin da piccoli siamo stati indottrinati inconsciamente ad avere timore e rispetto verso alcune figure di un certo spessore. Ed ecco che santini, crocefissi, finte reliquie e raffigurazioni sacre, se usate a dovere, riescono a richiamare dal nostro inconscio sensazioni di riverenza e fiducia.

I Maestri spirituali crescono come funghi in questo millennio ma la realtà è che l’unico Maestro rimane l’Amore… e l’Amore non ha tariffari e non rilascia ricevute. L’Amore dona gratuitamente, non chiede. Non credere quindi a chi in difesa dell’Amore e per l’Amore vuole attingere dalle tue tasche o sfruttare le tue risorse.

Lui le ha uccise con il loro amore.
È così che va tutti i giorni, in ogni parte del mondo.
(Coffey nel film Il miglio verde)

RICONOSCERE E INTERROMPERE LA MANIPOLAZIONE EMOTIVA

La manipolazione emotiva si manifesta in quei rapporti dove è previsto ovviamente un coinvolgimento emotivo, come relazioni sentimentali, rapporti lavorativi, amicizie e legami familiari. Il barista che incontri per caso all’autogrill non potrà mai manipolarti emotivamente, e viceversa non potrai farlo tu. Non vi conoscete e nessun legame affettivo vi lega.

La manipolazione emotiva avviene quando una delle parti cerca di ottenere il controllo sulla relazione e vuole che l’altro confermi la veridicità del suo punto di vista. L’altro si sottomette a questo gioco, quindi alimenta questa dipendenza per paura di contraddire il manipolatore, per paura di essere in torto, per paura che il rapporto tra loro possa incrinarsi o interrompersi. E questa cosa vale sia se stiamo parlando di manipolazione emotiva casalinga, sia se stiamo parlando di manipolazione emotiva da palcoscenico.

interrompere manipolazione emotivaLa vittima del manipolatore accetta la visione che le viene imposta pur sapendo che non corrisponde alla realtà dei fatti. L’accetta per paura, perché vuole evitare di discutere, perché teme le conseguenze di un litigio, perché non sopporta la disapprovazione dell’altro, perché ha paura di essere abbandonata, dubita del proprio parere e di se stessa, quindi ha una bassa autostima. E, nel caso specifico del paraguru sopracitato, la vittima accetta di essere manipolata perché non vuole rinunciare all’immagine idealizzata che si è fatta dell’altro. Sarebbe una sconfitta insopportabile, soprattutto se questa sua idealizzazione l’avesse rivelata anche ad altri. Non riesce ad accettare il fatto di essere stata abbindolata!

Ci sono due cose da fare se ci ritroviamo a vivere una situazione del genere:

1- Comprendere e accettare che la relazione che si sta vivendo non è per niente sana

2- Comprendere e accettare che se questa relazione ha avuto modo di evolversi è responsabilità nostra, abbiamo un problema di autostima o soffriamo di dipendenza affettiva

Una volta che queste due cose sono state chiarite con noi stessi siamo pronti per dare una sferzata all’insana relazione: o l’aggiustiamo o la rompiamo. Comunque vada non ci interessa perché l’unica cosa che conta ora è il nostro star bene. Sembra assurdo ma c’è gente che ha paura di stare bene, vero?

Una volta che siamo consci di essere vittima di una manipolazione emotiva e ce ne assumiamo le nostre responsabilità, abbiamo solo una domanda da porci per risolverla e uscirne vincitori:

COSA VOGLIO VERAMENTE PER LA MIA VITA?

Una volta che hai trovato risposta a questa domanda non ti rimane che essere onesto con te stesso. In ogni istante stai permettendo o non permettendo alla tua libertà di esprimersi.

Riesci a visualizzare la tua vita tra una settimana? Tra un mese? Tra un anno? Nella tua immagine di domani che relazioni vuoi avere? Che rapporti vorrai vivere con gli altri? Sarai tu a guidare la tua vita o ci sarà qualcuno a decidere cosa tu debba fare, essere o avere? Con la tua mente hai il potere di creare le relazioni che desideri.

La libertà interiore è il tuo unico obiettivo e tra te e l’Amore non ci devono essere intermediari. Tu non hai bisogno di Maestri che ti insegnino chi sei, che ti dicano chi e come essere. Tu sei il Maestro. Interrompi le relazioni che non ti fanno credere ciò, alimenta i rapporti che esaltano la tua luce.

Buona Vita 🙂

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5 commenti

  1. Buongiorno, volevo chiedere: in un rapporto di amicizia frasi come “se sei davvero mia amica come dici, fai così”, “se mi vuoi bene, fai così/torna la persona che mi piace tanto”, “mi stai deludendo,pensavo mi volessi più bene di così”, “io non ho mai detto di esser perfetta, però”, “pensa come vuoi, visto che non mi credi” e dopo che tu rispondi “posso anche crederti ma vedo i fatti, che non sono molto diversi da come ho scritto”, sentir dire “non meriti altre risposte”… e simili come possono essere considerati? Precisando che questo avveniva sempre quando cercavo di dire cosa non mi andava, mentre l’altra persona diceva sempre cosa non le andava di me, e asseriva di voler io facessi altrettanto…

    E frasi come “hai libero arbitrio con me ma ricorda che tutto ha una conseguenza” oppure “per te vengo già al mare/faccio già questo” (in quest’ultimo caso senza che io le avessi chiesto nulla). Grazie

    • Ciao, in amicizia frasi di questo genere non dovrebbero esserci, non credi? Che razza di rapporto sarebbe? L’amicizia è un legame forte come l’amore e nessuno “dovrebbe” niente. Si dà per il piacere di dare, si riceve con gratitudine. L’amicizia è un rapporto che si basa sulla reciprocità. Un rapporto che non ha queste basi non è amicizia…

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