crescita finanziaria

CRESCITA FINANZIARIA: come e perché

Mi sono sempre battuto per far capire a chi mi segue che non esiste crescita personale senza crescita spirituale. L’invisibile crea il visibile e se ci dimentichiamo della nostra spiritualità possiamo anche dimenticarci di migliorare negli altri ambiti della vita, compresa la crescita finanziaria.

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Puoi forse vedere il nutrimento che le radici di un albero trovano nella terra? No, eppure mangi i suoi frutti. Ciò che non vedi è ciò che più conta. I frutti sono solo il risultato di tutti i processi invisibili che sono avvenuti.

Vuoi parlare di crescita personale senza affrontare la crescita spirituale? Cambia blog, altrimenti continua a leggere e scoprirai come la crescita finanziaria sia direttamente proporzionale al tuo grado di sviluppo personale e spirituale… e se hai partecipato al programma SEI CHI CREI adesso conosci le migliori tecniche per riprogrammare l’inconscio e manifestare la ricchezza che desideri. Ma non avrai ciò che meriti, avrai sempre e solo ciò che pensi di meritare… la differenza è sottile ma sostanziale.

La crescita finanziaria è una conseguenza, non un punto di partenza, è un cammino, non una destinazione. Desiderare di crescere finanziariamente senza impegnarsi nel proprio sviluppo personale è come voler scalare una montagna senza aver prima imparato a camminare. La ricchezza materiale difficilmente supererà il tuo grado di sviluppo interiore.

Il successo non deve essere inseguito, deve essere attratto dalla persona che diventi.
(Jim Rohn)

Ma la cosa buffa, o dovrei dire triste, è che in molti imparano a camminare e in molti si rifiutano di prendere quel sentiero che li condurrebbe in cima a quella montagna. Crescono spiritualmente, il loro sviluppo personale è costante, ma se chiedi loro di parlare di denaro e ricchezza materiale cala il silenzio come se fosse una vergogna desiderare la ricchezza.

ricchezza materiale spirituale

CHI DISPREZZA COMPRA

La verità è che tutti vorrebbero la ricchezza ma nessuno lo riesce ad ammettere a se stesso e al mondo. Desiderare la povertà è come desiderare la malattia, quale pazzo farebbe una cosa del genere? Eppure se dici in giro che vuoi diventare ricco e raggiungere il tuo pieno potenziale anche a livello economico diventi tu quello pazzo, o sbaglio?!?

A quanto pare qualcuno si è divertito a far credere alle masse che desiderare il meglio per sé equivale a essere devoti al male. Ma desiderare il meglio è un diritto e un dovere di ogni essere umano e non voler raggiungere la nostra massima espressione in ogni ambito della vita è soltanto uno spreco, un peccato, non trovi?

Ricchezza: tutti la vogliono, pochi ammettono di volerla e in pochissimi riescono a raggiungerla. Le persone attorno a te sono ricche? Gran parte di loro? Una piccola parte Nessuno? Per essere ricchi (dentro e fuori) bisogna pensare diversamente e solo lo 0,1 % delle persone lo fa.

Ma perché sono in pochi a mostrare desiderio per la ricchezza e perché questi pochi fanno fatica a ottenerla? La risposta la troviamo nelle convinzioni inconsce che si hanno sul denaro. La tua vita è il riflesso del tuo mondo interiore e se nel tuo inconscio pensi che le persone ricche siano cattive, avide, se credi che il denaro non è importante o altre baggianate simili, dubito tu possa migliorare la tua crescita finanziaria. Se dicessi a tua moglie o a tuo marito che non sono importanti per te, ti starebbero ancora vicino? Dubito. Cosi fa il denaro.

Se pensi che chi è ricco sia una persona cattiva non potrai mai diventare ricco perché di fondo tu non vuoi essere una persona cattiva. Ma facciamo un passo alla volta, iniziamo a smontare tutte quelle convinzioni limitanti che finora non ti hanno permesso di prosperare a livello economico, sei pronto?

Una persona ricca non è colei che ha i milioni in banca ma è colei che permette alla propria situazione economica di riflettere senza distorsioni la persona che nel tempo è diventata, è colei che permette la manifestazione e la crescita di sé nel mondo sotto tutti gli aspetti. Così come si espande dentro, così si espande fuori.

Non permettere la propria crescita finanziaria è come piantare un albero, prendersene cura, vederlo crescere, mettere foglie, fiorire, e proprio sul più bello, quando i fiori dovrebbe diventare frutti, abbatterlo per poi ricominciare.

L’IMPORTANZA DELLA CRESCITA FINANZIARIA

Premessa: non ho niente contro chi è al verde o contro chi è povero. Io e mia moglie abbiamo passato veramente dei brutti momenti economici, so come ci si sente e non lo auguro a nessuno. E proprio perché ci sono passato posso affermare che non c’è niente di divertente nell’andare a fare la spesa con la calcolatrice, non è piacevole ne salutare aspirare la benzina dal tagliaerba perché non puoi permetterti di fare un pieno all’automobile, e per quanto io sia stato grato e abbia apprezzato il gesto, non è una bella sensazione quando ricevi a casa il pacco degli alimenti dal comune. Questi eventi volevano dire solo una cosa: siamo in bolletta! Ma per fortuna, quando tocchi il fondo, c’è solo una direzione possibile: risalire.

Ed ecco alcune delle convinzioni che risiedono nell’inconscio di molti: essere poveri è dignitoso, volere di più è male, i voti di povertà arricchiscono l’anima, il denaro è la radice di tutti i mali, i ricchi sono dei poco di buono… mi fermo ma hai capito l’andazzo. Queste e altre convinzioni limitanti non permettono alle persone di prosperare economicamente. Fidati, le ho testate in prima persona, funzionano tutte quante! In ogni istante SEI CHI CREI, sei le convinzioni che adotti.

Non so chi abbia messo in giro certe voci (o forse lo so ma non lo voglio dire). Certo è che essere poveri costa caro!

I poveri sulla Terra non ci stavano tutti quanti;
il Regno dei Cieli è nato per motivi logistici.
(Marco Oliverio)

crescita spirituale finanziariaVeramente, dai, cosa si può dire a favore della povertà’? L’unico modo per aiutare chi è povero non è la carità, lo sai vero? L’unico modo per aiutarlo è insegnargli a generare ricchezza. L’assistenzialismo ha creato più poveri (mentali) delle carestie. La consapevolezza di sé e delle proprie capacità crea invece persone di successo. La povertà, a tutti gli effetti, è una malattia mentale.

E c’è una grande differenza tra l’essere poveri e l’essere al verde. L’essere al verde è una situazione momentanea, la persona accetta il momento ma si impegna per cambiare. L’essere poveri è una condizione mentale dove la persona abbraccia il momento come se fosse l’unico possibile, non si impegna per cambiare e a volte accetta persino le rinunce come fossero un dono per purificarsi, quindi più ne ha, più si eleva (secondo il suo parere), e intanto maledice coloro che hanno di più. E mentre maledice si interroga: maledico loro perché sono a corto di quattrini o sono a corto di quattrini perché maledico loro?!? La risposta è semplice: chiedi e ti sarà dato…

Non si può vivere una vita completa e di successo senza il denaro. Il denaro ti permette di esprimerti al meglio su ogni fronte. Viviamo in una società dove l’energia denaro ci permette di fluire, di cogliere esperienze, di sviluppare i nostri talenti al meglio, di amare, condividere, ispirare… Essere a corto di denaro nel mondo odierno è pericoloso direi, non dignitoso.

Ah no, ma l’amore è più importante? Mmh, ma che paragone è? E’ più importante la tua mano o il tuo piede? Entrambi sono utili e perché mai dovrei rinunciare a uno in favore dell’altro? Queste e altre fesserie servono solo a confondere. La verità è che il denaro è utile dove serve e inutile dove non serve, ma dire che il denaro non è importante vuol dire non aver compreso ancora il proprio posto nel mondo.

Ambire alla ricchezza vuol dire ambire alla versione migliore di sè. Rinnegare la ricchezza vuol dire rifiutarsi di crescere interiormente. Per viaggiare servono soldi e chi non viaggia vive solo a metà. I libri si comprano con i soldi e chi non legge, ahimè, non impara niente. Per donare ai tuoi cari una vita piacevole hai bisogno di soldi. Le opere di bene si finanziano con i soldi, le comunità di aiuto al prossimo hanno bisogno di soldi, le ricerche mediche hanno bisogno di soldi… chi è che ha detto che i soldi sono il male?!?

È bene avere il denaro e le cose che il denaro può comprare, ma è bene anche, ogni tanto, controllare ed essere sicuri di non aver perso le cose che il denaro non può comprare.
(George Horace Lorimer)

SI USA IL DENARO, SI AMANO LE PERSONE

Facciamola semplice: ci sono cose che il denaro non può comprare, come il tempo, la felicità, la pace interiore, l’integrità, l’amore, il carattere, l’educazione, la salute, il rispetto, la morale, la fiducia, la pazienza, la classe, il buon senso, la dignità. Ma ci sono cose altrettanto utili per le quali il denaro è necessario: la casa, il cibo, i vestiti, l’istruzione…

Vivere solo per arricchirsi è dannoso al pari di vivere rifiutando di migliorare l’aspetto economico della propria vita. La verità come sempre sta nel mezzo: i soldi servono ma l’obiettivo rimangono le persone, i soldi non si rincorrono ma si attraggono e si adoperano, non si accumulano, si fanno circolare in maniera proficua per generare ulteriore ricchezza per sé e per gli altri. Si usano i soldi e si amano le persone, quando avviene il contrario abbiamo generato un problema forse peggiore della povertà.

Il denaro è utile quando lo si usa non quando lo si sotterra. I dieci euro che spendi oggi quante volte sono stati spesi? Quanto valore hanno generato fino ad ora? In ogni transazione quei dieci euro non hanno perso niente ma hanno donato valore a chi li spendeva e a chi li riceveva. Ripetiamolo: si usa il denaro, si amano le persone.

Essere poveri è il sintomo di una crescita personale mancata, essere al verde è sintomo di una crescita spirituale parziale. Quando aumenti il tuo valore, il valore intorno a te aumenta. Il mondo esteriore riflette sempre il mondo interiore. Osservati in giro e ti accorgerai di questa verità: i poveri hanno grandi televisori, i ricchi hanno grandi librerie. Le persone più influenti e ricche del pianeta sono dei divoratori di libri, dici che questo voglia dire qualcosa?

È nella nostra natura voler diventare tutto ciò che possiamo diventare. Il desiderio di sviluppare al massimo ogni potenzialità innata fa parte della natura umana. Non possiamo fare a meno di voler diventare tutto ciò che siamo in grado di poter essere. Il successo consiste nel diventare tutto ciò che si vuole. Ma questo è possibile solo se si hanno a disposizione i mezzi necessari, il che richiede di essere abbastanza ricchi per poterli acquisire.
(Wallace Wattles)

Non vi è nulla di male nel volersi arricchire. Desiderare la ricchezza non è altro che desiderare una vita prospera, piena e copiosa, il che è cosa degna di lode. L’uomo che non desidera una vita ricca non è normale, come non lo è colui che non aspira ad avere denaro a sufficienza per ottenere tutto ciò che vuole.

Nessuno dovrebbe essere soddisfatto di avere poco. L’insoddisfazione ci spinge ad agire. Ma non è la mera insoddisfazione di quello che abbiamo o non abbiamo il motore della nostra motivazione, piuttosto è l’insoddisfazione di quello che siamo, di quello che conosciamo, di quello di cui ancora non abbiamo fatto esperienza. Non è il possedere che ci eleverà, ma la conoscenza e l’esperienza e per acquisire maggiore conoscenza e ampliare la tua esperienza hai bisogno di denaro. Accontentarsi di meno di quello che possiamo diventare è il vero peccato.

E a proposito di peccato…

GESÙ NON ERA POVERO

Non vederti come un contenitore che accumula denaro, osservati piuttosto come un canale attraverso il quale esso possa fluire. Più cresci dentro, più sarai in grado di contenere questa corrente. Il fiume della prosperità non può essere fermato, questo lo fa chi non ha compreso cosa vuol dire essere ricchi (dentro e fuori). Il fiume della prosperità deve continuare a scorrere e l’unica cosa saggia da fare è far crescere il proprio valore, per far si da aumentarne la portata. Più cresci e più ne potrai far scorrere attraverso te.

Ora, non so quale tipo di immagine tu abbia di Gesù. È vero che i riflettori non sono mai stati puntati sulla sua condizione economica, diciamo che è entrato a far parte della storia per motivi piu illuminanti. Ma corre voce che fosse povero, o sbaglio?!? Eppure nei vangeli non si accenna mai alla sua povertà, semmai il contrario…

Nota bene: quest’ultimo paragrafo è dedicato a tutti coloro che pensano che essere spirituali voglia dire essere poveri o addirittura rinnegare il potere del denaro come se fosse un dono del male. Gesù è l’esempio di quanto questa credenza non stia in piedi.

gesù riccoNon sono un teologo e non farò un trattato sulla vita di Gesù. Ti offrirò solo qualche spunto di riflessione e qualche piccola curiosità. Dopo tutto stiamo parlando di crescita finanziaria e non vorrei uscire fuori tema. Sarò breve…

Iniziamo dal principio, vedrò di fartela semplice:

Gesù non era povero ma perché è nato in una mangiatoia? Le locande per alloggiare durante quel periodo erano sovraffollate perché si tenne il primo censimento della popolazione emanato da Quirino. A Betlemme non c’era posto per dormire, e soprattutto, non c’erano prontosoccorsi dove partorire. Maria e Giuseppe si sono arrangiati. Ai giorni nostri capita di nascere su un taxi perché c’è traffico, ai quei tempi capitava di nascere ovunque, anche in una stalla, Ad ogni modo a Giuseppe non mancavano i soldi per l’albergo, era l’albergo che non aveva posto. Gesù non nacque in una mangiatoia perché i suoi genitori erano in bolletta. No, ai quei tempi gli artigiani come Giuseppe erano persone abbienti e il lavoro non mancava mai. Ma passiamo oltre…

L’idea comune che si ha di Cristo ci arriva dalla chiesa dei secoli bui, dove l’ideale religioso veniva utilizzato per costringere le popolazioni ad accontentarsi di vivere in schiavitù. L’immagine distorta che si è diffusa di Gesù è stata estrapolata per lo più dal libro di Isaia e non si basa affatto su uno studio imparziale della sua vita. Come può un unico libro offrirci la verità?

La sintesi che ci arriva pressappoco suona cosi: Gesù è stato disprezzato, rinnegato, non aveva cibo e andava in giro con degli stracci, frequentava pochi di buono, lebbrosi e prostitute. Si è accollato le colpe dell’umanità e per purificare noi si è sacrificato lui. È stato torturato e crocifisso affinché noi potessimo essere liberi dal peccato. Non so te, ma a me qualcosa non quadra?!? In tutta questa faccenda viene messa in risalto solo la sua umiliazione, il suo sottomettersi al potere. Ci viene descritto come emarginato, povero e concorde alla fine che gli sarebbe toccata.

Da qui nasce l’esempio che la massa deve seguire: state buoni, sottomettetevi a chi ha potere, sacrificate la vostra vita e non desiderate troppo perché alla fine ci sarà il premio. Non so cosa ne pensi tu, ma qui a guadagnarci non è la massa ma solo chi porta avanti questa distruttiva teoria!

Gesù non poteva essere disprezzato perché povero.

Era un falegname figlio di falegname, uno dei piu noti a quei tempi. E se qualcuno ti salutava come salutavano lui, ossia “Osanna, figlio di Davide”, voleva dire solo una cosa: che la tua discendenza era reale. Gesù era aristocratico, nessun rabbi (antico titolo onorifico della religione ebraica dato ai dottori della legge) era povero, ognuno aveva il suo mestiere e le raffinate produzioni di Gesù e Giuseppe erano pregiate e richiestissime.

Gesù non poteva essere disprezzato per la sua ignoranza.

Gesù era dottissimo tant’è che nei templi era sempre scelto per leggere i testi sacri e commentarli in quanto veniva ritenuta la persona più qualificata per farlo. Era brillante, sapeva parlare e sapeva il fatto suo, ma questo lo avevamo intuito, si. Nel suo vangelo Luca ci rivela che Gesù insegnava nelle sinagoghe e la sua fama lo precedeva. Le folle lo acclamavano, e lo acclamavano perché motivava e risvegliava le persone e non perché andava in giro vestito di stracci a mendicare.

Gesù viveva nell’abbondanza.

Manteneva relazioni con persone ricche e influenti. Lazzaro e le sue sorelle lo accoglievano spesso e la loro famiglia era benestante. Quando Lazzaro morì molti giudei portarono conforto alle sue sorelle, tra cui Giovanna (moglie di Cuza, il sovrintendente del palazzo di Erode, amministratore quindi del re di Giudea) che sosteneva, insieme ad altre donne, l’operato di Gesù. Persone importanti e di rilievo lo circondavano. Molto carismatico a quanto pare, no? Altro che sottomesso e mendicante.

Giuseppe di Arimatea e Nicodemo, suoi discepoli, coloro che si occuparono del suo corpo dopo la crocifissione, erano persone abbienti, perché mai avrebbero dovuto seguire un poveraccio?!?

Gesù guariva i malati dei governanti e degli alti funzionari e a quanto pare non lo lasciavano mai andare via a mani vuote. Gesù viveva nell’abbondanza perché Dio, la natura, la mente universale, chiamalo come vuoi, è abbondante e non si risparmia mai in quello che crea.

Di solito gli indumenti dei condannati venivano strappati ma quando Gesù fu crocifisso i soldati romani tirarono a sorte per accaparrarsi le sue vesti perché erano troppo costose e raffinate per gettarle.

Ok, la smetto di parlarti di Gesù. Era solo per invitarti a perseguire il benessere in ogni ambito perché se è vero che vuoi migliorare te stesso, allora devi tenere in considerazione tutti gli aspetti della tua esistenza, quindi anche la tua crescita finanziaria.

Il nostro compito qui è pensare e agire per essere di più sotto tutti gli aspetti, e sarà normale che quando sarai di più, avrai di più, nessuno può sottrarsi alla Legge dell’abbondanza.

E forse questo video chiarirà piu cose di quante ne abbia scritte io:

Magari non è il tuo caso, me lo auguro, ma se lo fosse voglio suggerirti una cosa: non prenderti colpe che non ti appartengono, non hai peccato in niente. Assumiti piuttosto la responsabilità della tua vita perché dove inizia la tua crescita personale, li inizia anche la tua crescita finanziaria.

L’unico peccato che potresti fare è non impegnarti per pretendere il massimo dall’occasione che ti è stata concessa, un’occasione chiamata VITA. Dio non ti vuole povero o sottomesso, Dio vuole per te quello che tu vuoi per te. Offrigli la massima espressione di te, usa tutte le tue potenzialità. La vita è il dono che lui ti ha fatto, cio che diventi è il dono che fai tu a lui. Non risicare, offri il massimo che hai da offrire e riceverai il massimo che potrai ricevere.

Vuoi una mano in questo? Partecipa al Corso Base Gratuito di SEI CHI CREI e scoprirai perché tu puoi essere ricco…. e se puoi, devi!

41DdDkNsvNLLettura consigliata:
MENTE GRATA VITA PROSPERA: Se non credi sia possibile non sei pronto per ricevere

Buona prospera Vita

cristiano mocciola blog

8 commenti

  1. Bellissimo! Utilissimo, ricco di fantastici spunti per sedare il boicottaggio mentale. Cristiano sei proprio bravo, attento e solare nelle tue esposizioni. (E sul generare ricchezza ne ho veramente lette di ogni sorta!) volevo condividere questa bella frase/preghiera di Yoganada, che ho riletto proprio ieri sera “Signore, Tu sei il mio sostentatore; manifesta la Tua prosperità attraverso di me. Padre, Tu sei la mia ricchezza; io sono ricco. Tu sei il padrone di tutte le cose, io sono Tuo figlio; ho ciò che Tu hai.” (Tratto da “Come essere sempre felici” ed. Ananda)

  2. Il successo non deve essere inseguito, deve essere attratto dalla persona che diventi.
    Grazie Cri,lo dimentico così spesso…Quando ti leggo sorrido, e questo è il più bel dono che potresti farmi. Grazie

  3. Ops, mò sono proprio confusa! Ma è possibile che quando ti leggo ti dò sempre ragione(eccezion fatta per la tua teoria sulle malattie) anche se dici cose di cui pensavo il contrario? Poi il fatto di essere ricchi è molto relativo. C’è chi si sente ricco senza avere molti soldi semplicemente avendo abbastanza per vivere degnamente e gode di una bella serata tra amici piuttosto che di potersi finalmente comprare la Jaguar. Mi piace quello che dici di Gesù. Infatti la chiesa è sempre stata un potere più politico che spirituale ed a pensarci bene è incredibile che questa immagine di Gesù povero è rimasta fino ad oggi.. Cmq in conclusione io mi sento ricca di amore, di amicizia e di soldi ma sicuramente non sfruttò al massimo le mie possibilità e questo articolo me lo ricorda. Grazie Cristiano, sei forte!

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